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Che cosa sono le fusa?

Le fusa sono uno dei mezzi di comunicazione utilizzati nel linguaggio felino. Attraverso le fusa, infatti, il gatto ci comunica il suo stato emotivo.
La denominazione deriva dal fatto che questo “suono” caratteristico emesso con il respiro assomiglia al frullare del vecchio fuso usato un tempo per filare la lana. Si tratta di una specie di “r” ripetuta e serrata, dolce e suadente, che i francesi onomatopeicamente hanno chiamato ron-ron. I cuccioli imparano a fare le fusa già a qualche giorno di età e sembrerebbe che lo facciano per comunicare alla loro mamma che stanno bene. La mamma, invece, le fa per segnalare la sua presenza e posizione ai gattini nati, ancora ciechi e sordi, oltretutto evitando di essere localizzata da potenziali predatori.

Il gatto fa le fusa perché è felice?

Un gatto fa le fusa in una varietà incredibile di situazioni: quando è accoccolato sulle nostre ginocchia, quando è spaventato, quando partorisce, quando allatta, quando è malato, quando sta per morire, quando si sente solo. Il gatto fa le fusa con una frequenza di 25 o 50 Hertz e con delle armoniche che variano tra 25 e 150 Hertz. La Fauna Communications Research Institute di Hillsborough (North Carolina) ha condotto uno studio in cui ha registrato le fusa di piccoli felini, appurando che le loro frequenze dominanti si trovano nel range di 23-30 Hz per i gatti e di 20-140 Hz per gli altri felini. Più in particolare la frequenza dominante per le fusa del gatto domestico sarebbe di 25 Hz, con una forte presenza dell’armonica a 50 Hz. Si tratta dunque di basse frequenze, le stesse che il mondo scientifico sfrutta per le loro qualità terapeutiche in ortopedia: vibrazioni di 25 o 50 Hertz accelerano infatti la guarigione di problemi ossei, vibrazioni tra 50 e 150 Hertz riducono i dolori, vibrazioni di 120 Hertz curano le lesioni tendinee. I gatti in effetti vantano una velocità di ripresa dai traumi e dagli interventi chirurgici tre volte superiore a quella dei cani. Tutto ci porta dunque a pensare che il gatto faccia le fusa per guarirsi. Infatti questo felino emette vibrazioni quando si trova in situazioni di estremo relax e piacere, ma anche quando si trova in uno stato di dolore, malattia o paura. Il gatto fa le fusa per sé stesso e per gli altri con l’intenzione di comunicare a noi, che siamo in ascolto, il suo stato d’animo, ma anche con l’intenzione di creare un beneficio a suo vantaggio.

In che modo fa le fusa il gatto?

È sorprendente che gli esperti stiano ancora dibattendo su una questione di fondo come quella delle fusa. Le fusa hanno origine nella gola del gatto, più precisamente si tratta di un suono dato da una vibrazione a livello della laringe, basta infatti appoggiare con delicatezza le dita sulla gola di un gatto che sta facendo le fusa per accorgersi della provenienza del suono. Oltre alle normali corde vocali, il gatto è dotato di un secondo paio di organi chiamati pieghe vestibolari, o false corde vocali. A ogni inalazione ed esalazione l’aria passa sulle false corde vocali e produce il tipico suono delle fusa. La produzione delle fusa, oltretutto, è regolata da un centro nervoso nel cervello, situato molto vicino all’ipotalamo, che è uno dei centri coinvolti nell’esperienza delle emozioni. Il centro delle fusa sarebbe attivato dalla produzione di endorfine dall’ipotalamo: morfine naturali che hanno un effetto calmante e analgesico. Ecco perché si può dedurre che le fusa calmino lo stato emotivo del gatto.

Gatti e pet therapy

Il contatto con un gatto che fa le fusa ha, inoltre, un effetto benefico sull’essere umano. Numerose ricerche hanno infatti dimostrato che, oltre ai notevoli benefici che la compagnia di un gatto può apportare al benessere fisico, ci siano concreti risvolti positivi anche sul piano psicologico. Uno studio condotto dal Baker Medical Research Institute di Melbourne, in Australia, ha appurato che avere un gatto si riveli un valido supporto nelle patologie dell’umore perché combatte stress e solitudine, ma anche un valido supporto contro malattie degenerative quali l’Alzheimer. ll gatto è anche un buon rimedio contro l’ansia, lo stress, la depressione e l’insonnia. Inoltre giocare con un micio risulta estremamente efficace per la cura delle cefalee nei bambini e negli adolescenti e sembra che questi animali siano in grado di riconoscere i sintomi di una crisi epilettica alcune ore prima che questa si manifesti. Questo è il motivo per cui il gatto viene utilizzato anche in interventi di pet therapy. Relazionarsi con un gatto comporta una serie di effetti positivi, che coinvolgono sia la sfera emotivo-relazionale che quella fisica: si va dal piacere del contatto fisico con l’animale, allo stimolo a una vita più sana, con momenti di svago e passeggiate all’aria aperta. La compagnia di un animale riduce il senso di solitudine, soprattutto nelle persone anziane. Prendersi cura di un altro essere vivente incoraggia il senso di responsabilità e aiuta la condivisione in bambini e adolescenti, e determina l’attenuazione dei sintomi depressivi o ansiogeni e la regolazione della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca.

Autore: Dott.ssa Ewa Princi

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