Il suo nome in russo è Sredneasiatskaya Ovtcharka e anche se le sue origini sono attribuite alla Russia, in verità il bacino di provenienza del pastore dell’Asia centrale è ben più vasto e abbraccia cinque diversi Paesi dell’ex Unione Sovietica (Kazakistan, Kirghizistan, Turkmenistan, Tagikistan e Uzbekistan) oltre all’Afghanistan.È un cane dalle origini antichissime che però non discenderebbe, a differenza della maggior parte dei molossi, dal leggendario mastino tibetano, bensì da una selezione naturale avvenuta nel vasto territorio che va dal Mar Caspio fino alla Cina e dagli Urali meridionali all’Afghanistan.
Il pastore dell’Asia centrale veniva impiegato soprattutto per proteggere il bestiame dai predatori e come guardiano delle carovane e delle abitazioni dei padroni. Le difficili condizioni di vita, la lotta costante contro i predatori e un’implacabile selezione naturale, ne hanno plasmato sia la struttura fisica che il carattere, rendendolo incredibilmente forte e senza alcuna paura.
Cenni di standard
È un cane di costruzione armoniosa, di grossa taglia, robusto e con dimorfismo sessuale ben definito, con i maschi più massicci e coraggiosi delle femmine e con testa più larga.
La testa è massiccia, con stop moderatamente definito, tartufo largo e di colore nero (nei cani bianchi e fulvi può essere più chiaro), muso voluminoso e ben pieno sotto gli occhi, labbra spesse, mascelle forti e larghe con chiusura a forbice (accettate sia la chiusura a tenaglia che la forbice rovesciata). Gli occhi sono di forma ovale, ben distanziati e moderatamente infossati, di colore dal marrone scuro al nocciola con rime palpebrali ben pigmentate; le orecchie sono di forma triangolare, inserite basse e pendenti, il tradizionale taglio è tuttora praticato nel Paese di origine e dove la legge non lo proibisce. Il collo è potente e con tipica giogaia, il dorso è ampio e ben muscoloso, la groppa leggermente discendente, il torace ampio, il ventre moderatamente retratto. La coda è spessa alla radice e inserita piuttosto alta, se integra è portata curva a forma di falcetto o arrotolata, a riposo è pendente; il tradizionale taglio è tuttora praticato nel Paese d’origine e dove non proibito dalla legge. Gli arti anteriori sono diritti con forte ossatura, i posteriori visti da dietro sono diritti e paralleli, i piedi grandi, arrotondati, con dita arcuate, cuscinetti voluminosi e unghie di qualsiasi colore. L’andatura è ben bilanciata, il trotto con allungo degli anteriori e potente spinta dai posteriori. La pelle è spessa ed elastica, il pelo abbondante e ruvido con sottopelo ben sviluppato; il pelo su testa e faccia anteriore degli arti è corto e fitto, è più corto (3-5 cm) su tutto il corpo e più lungo (7-10 cm) a formare una criniera su collo, frange dietro le orecchie e parte posteriore di arti e coda. Qualsiasi colore è ammesso, tranne il blu genetico e il marrone genetico in ogni combinazione e sella nera su color fuoco. L’altezza al garrese nei maschi è minimo 70 cm (peso minimo 50 kg), nelle femmine minimo 65 cm (peso minimo 40 kg).
Custode discreto ma incorruttibile
Il pastore dell’Asia centrale è molto sicuro di sé, equilibrato, fiero e orgoglioso e la sua mancanza di paura nei confronti dei grandi predatori è proverbiale. Diffidente e territoriale per natura, svolge il suo ruolo di guardiano in modo impeccabile e senza che nessuno glielo debba insegnare, mentre con i familiari è equilibrato e affidabile, tranquillo e discreto. Se cresciuto correttamente e nel rispetto della sua personalità, instaura con il padrone un rapporto profondo e alla pari, ma è fondamentale ricordare che il suo processo di maturazione si completa intorno ai tre anni. Con i bambini di casa è paziente e tollerante e le femmine sono spesso anche più protettive.
Per la sua mole importante mal si adatta alla vita in appartamento e ai ritmi della vita cittadina, ha bisogno di ampi spazi in cui poter espletare la sua natura di guardiano. Il suo carattere è molto forte e la convivenza di due soggetti dello stesso sesso è assai difficile. È un cane forte anche fisicamente, assolutamente rustico sia per quanto riguarda l’alimentazione che per quanto riguarda le esigenze di toelettatura, di costituzione sana e, grazie al pelo abbondante, assolutamente indifferente alle intemperie.
(Autore: Lorena Quarta)
(I cani nelle foto sono dell’allevamento Muhari di Antonella Ghidini, www.chato.it. – Foto di M. Leonardi).