Generic selectors
Corrispondenza esatta
Cerca nei titoli
Cerca nei contenuti
Post Type Selectors
testimonial
Filtra per categoria
Cani & gatti
Marketing & Comunicazione
Mercato
Negozio del mese
Notizie
Personaggio
Pesci & co
Piccoli mammiferi
Rettili & anfibi
Senza categoria
Uccelli

Ormai la primavera è quasi finita, le giornate si sono allungate, le temperature sono diventate piacevoli e l’etate è arrivata. Come noi umani ben sappiamo, con la bella stagione è bello stare all’aperto per godere di molta più aria e dei raggi del sole, soprattutto in questo periodo in cui, a causa dell’emergenza sanitaria, tutti quanti siamo stati costretti a rimanere chiusi dentro casa. E i conigli da compagnia? Possono godere anche loro di una maggiore libertà?

Questa è una domanda che ci poniamo di frequente, vediamo insieme quali consigli seguire. Dunque, il coniglio può stare all’aperto con la bella stagione? La risposta a questa domanda è “sì”, ma a patto che vengano rispettate alcune accortezze, soprattutto regole di buon senso, per mettere al sicuro il pet da eventuali rischi. Vediamo insieme le principali.

I rischi ambientali

In natura i conigli vivono all’aperto e sono esposti al caldo, al freddo, alla pioggia e al vento: insomma, alle intemperie. C’è da dire però, che allo stato selvatico questo animale ha la possibilità di scavare tane nel terreno dove ripararsi e può “autoregolarsi” nell’affrontare gli agenti atmosferici mentre un soggetto di proprietà è invece strettamente dipendente dalle attenzioni del proprietario. Di tutti i pericoli “atmosferici” (ad es. pioggia e vento, possibili anche durante la bella stagione), i rischi maggiori, in estate e all’aperto, sono il caldo e il sole: essendo un animale da pelliccia, il coniglio non tollera molto bene le temperature elevate e può rimanere vittima del “colpo di sole” e del “colpo di calore”. Indipendentemente da dove viene tenuto, è fondamentale che il proprietario lasci sempre a disposizione un luogo fresco e in ombra dove ritirarsi o ancora meglio, si occupi di mettere al riparo il pet (magari riportandolo in casa) nelle ore più calde. Come regola generale, un coniglio non andrebbe mai lasciato all’aperto completamente solo e senza controllo anche perché il caldo eccessivo può rapidamente causarne il decesso. I segni clinici? dapprima iperventilazione, ottundimento del sensorio, svenimento e, infine, morte… e tutto questo può accadere anche nel giro di pochissimi minuti.

Il coniglio in giardino e in campagna

Non tutti hanno la fortuna di vivere in campagna o di possedere un giardino, ma per chi ne disponesse ecco i consigli più utili. La prima regola è evitare le fughe, pertanto lo spazio all’aperto destinato al coniglio dovrà essere debitamente recintato per impedire all’animale di allontanarsi o di non poter essere “preso” in caso di necessità. Un giardino in città è sempre confinato ma bisogna assicurarsi che la recinzione sia integra e che qualora l’animale decidesse di scavare, sia anche debitamente interrata. La recinzione deve anche impedire l’accesso a eventuali predatori come cani o gatti randagi, frequenti in città, oppure volpi e mustelidi in campagna. Qualora non si disponesse di un’idonea recinzione è sempre possibile ricorrere ai recintini mobili: essendo strutture leggere e componibili permettono di dare al coniglio spazio in abbondanza, spostando il recinto per garantire sempre erba fresca e pulita senza che l’animale debba giacere sulle proprie deiezioni. Sono anche disponibili in commercio “arche”, “gabbie mobili” o strutture tipo “voliera”, più grandi e spaziose ma generalmente fisse, realizzate con un’intelaiatura rigida e con pavimento e pareti in rete metallica. Rimane sempre la regola di garantire ombra e fresco, un problema che in un giardino recintato, può essere risolto anche solo con delle semplici siepi, fermo restando il consiglio di ritirare in casa l’animale se le temperature diventano troppo elevate. È importante verificare l’assenza di erbe tossiche e impedire l’accesso a piante potenzialmente velenose, così come è fondamentale rimuovere o mettere in sicurezza pericoli quali fili elettrici, attrezzi taglienti o oggetti che possano cadere sull’animale. Consigliate anche di verificare che il coniglio non realizzi tane o cunicoli dai quali potrebbe essere difficile tirarlo fuori.

Il coniglio in terrazzo

Un terrazzo o un balcone è sicuramente un’opzione più comune, visto che moltissime case in città ne sono provviste. Per prima cosa, il terrazzo deve essere messo in sicurezza, impedendo “decolli non autorizzati”: cosa significa? Che il coniglio, un animale che non ha una grandissima percezione del vuoto, possa “volare” giù. Ciò vuol dire aggiungere una rete metallica alla ringhiera ed eliminare qualunque “trampolino” che gli consenta di scavalcare il parapetto. Anche in questo caso l’ombra e il fresco sono fondamentali, pertanto meglio lasciare a disposizione dei ripari quali, ad esempio, delle piante frondose o una tenda parasole, senza dimenticare la necessità di ritirarlo in casa nelle ore più calde o di maggiore esposizione.

Attenzione alle patologie

Le patologie sono sempre in agguato: un coniglio tenuto all’aperto è ancora più esposto al rischio di punture di insetti ematofagi, potenziali vettori di malattie infettive, o di essere infestato da ectoparassiti quali pulci o zecche, soprattutto se nei dintorni sono presenti animali randagi o selvatici. Pertanto, è consigliabile sottoporre il pet a visite periodiche, farlo vaccinare (una regola sempre valida) e se necessario, far applicare idonei antiparassitari: è solo il caso di sottolineare che alcuni prodotti, molto sicuri ed efficaci per il cane e per il gatto, sono tossici per il coniglio. Per quel che riguarda gli aspetti legati alla salute, alla profilassi delle malattie infettive e parassitarie, l’indicazione migliore è quella di evitare il “fai da te” e confrontarsi con un veterinario esperto in animali non convenzionali che potrà dare tutte le istruzioni del caso.

Articolo di Cristiano Papeschi

Write A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.