Il gatto nasce come animale libero ed indipendente, ma la storia evolutiva dell’uomo e quella del felino hanno visto camminare questi due mammiferi di pari passo, vivendo in una sorta di “simbiosi” fin dalla preistoria. In molte culture è stato adorato, vedasi ad esempio la sua divinizzazione ai tempi dell’Antico Egitto, ma anche demonizzato, e pertanto tacciato di “malignità”, ma da sempre è visto come una specie di “benevolo protettore” delle dispense e dei magazzini contro i roditori infestanti, data la sua grande abilità di cacciatore: oggi il gatto è invece considerato un fantastico amico a quattro zampe e pertanto popola le case ed i giardini di molti amanti degli animali. Per quanto considerato meno impegnativo rispetto al cane, anche il gatto ha, però, le sue esigenze in quanto a movimento e necessità di contatto con l’esterno.
La vita indoor
Le nostre città sono per lo più edificate sul principio del “risparmio di spazio”, pertanto gli appartamenti sono la tipologia di abitazione maggiormente diffusa. Al momento dell’acquisto (o dell’adozione) di un gattino è necessario considerare che, per quanto si adatti bene all’uso della cassettina igienica, i suoi bisogni comportamentali e la nostra tranquillità non si devono considerare limitati a quel contenitore pieno di sabbietta e ad una scatoletta di cibo. Certo, non sarà necessario portare il gatto al parco o in strada per fare i bisogni, ma ciò non toglie che abbia bisogno di movimento e contatto con l’esterno, sia per il suo equilibrio fisico che psichico. Sicuramente, in casa, il rischio di essere investito da una macchina non sussiste, così come è molto più basso il rischio che l’animale possa essere colpito da una malattia infettiva o parassitaria ed attaccato da un animale randagio, ciononostante anche la vita condotta esclusivamente all’interno delle quattro mura non è tutta “rose e fiori”. Un gatto indoor ha comunque bisogno di fare attività fisica e di esprimere i propri comportamenti ancestrali, pertanto se si prevede di destinare ad una vita totalmente domestica il proprio pet sarà necessario, ove possibile, creare una casa a dimensione di gatto. Su questo ci si può sbizzarrire, ma è importante che il micio disponga almeno di un “luogo sicuro”, lontano dalla vita quotidiana dove rifugiarsi e riposarsi, uno dove socializzare quando lo desideri e dotato di un punto di osservazione “dall’alto”, a volte è sufficiente anche una semplice mensola dedicata, ed una cassettina igienica posizionata “lontano da occhi indiscreti”, nella quale espletare con serenità i propri bisogni fisiologici. Per soddisfare la necessità di gioco, che per il gatto vuol dire fondamentalmente “predare”, esistono in commercio numerose soluzioni preconfezionate, dal classico topolino a carica fino a strumenti molto più tecnologici, ma i giochi possono anche essere realizzati in casa in maniera molto economica, basti pensare ad una pallina di carta argentata o ad un tappo di sughero penzolante legato ad un’asticella. Il “tiragraffi”, da quello più classico in corda fino ai pannelli in cartone a nido d’ape, è un altro accessorio che non deve mai mancare, in quanto necessario sia per soddisfare il bisogno di mantenere in ordine le unghie che di marcare il territorio, a meno di non volere che le attenzioni del gatto siano rivolte al mobilio di casa: tenere in negozio un’ampia scelta di giochi, tiragraffi ed altri accessori è sempre una buona strategia. Ove possibile, non dovrebbe mai essere negato l’accesso ai terrazzi: sebbene si tratti di un surrogato della vita all’aria aperta, la possibilità di godere del contatto con l’esterno e dell’esposizione diretta alla luce solare è sempre e comunque un’ottima cosa, ma è bene che il balcone venga messo in sicurezza onde evitare pericolose cadute dall’alto o impreviste passeggiate sui tetti o sulle proprietà dei vicini.
I rischi della vita “domestica”
Nonostante le quattro mura conferiscano tranquillità al proprietario e consentano di evitare numerosi rischi all’animale, la casa non è comunque una “campana di vetro” e pertanto esistono dei pericoli per la salute del gatto anche in ambiente domestico. Innanzitutto un animale che viva esclusivamente in casa e per lo più in solitudine, magari senza la compagnia di un altro gatto, più facilmente può sviluppare problemi comportamentali o abitudini percepite come fastidiose o dannose dal proprietario (ad es. graffiare i mobili). I traumi dovuti alla caduta di oggetti dall’alto o addirittura lo schiacciamento accidentale causato dallo sbattere di porte o finestre e non ultimo il sedersi sul micio che magari è nascosto sotto alla poltrona o addirittura all’interno del rivestimento del divano, sono comunque evenienze non rare. Al di là di questo, la vita “pigra” all’interno della casa può favorire l’insorgenza di patologie quali ad esempio l’obesità, il diabete, le cistiti idiopatiche, le lesioni cutanee da eccessivo leccamento e molte altre, che devono essere comunque conosciute e prevenute con una gestione ed un’alimentazione corretta, soprattutto negli animali sterilizzati. Oltretutto, pensare che la casa protegga in tutto e per tutto dalle malattie infettive e parassitarie è un concetto sbagliato: è comunque consigliabile eseguire, su consiglio del veterinario, le vaccinazioni e i trattamenti antiparassitari del caso.
Il gatto outdoor
Qualunque gatto desidera poter trascorrere almeno una parte della sua giornata all’aperto: vivere all’esterno, poter esplorare, cacciare ed interagire con i cospecifici è sicuramente la miglior forma di arricchimento ambientale. Questo purtroppo non è sempre possibile in quanto non tutti i proprietari dispongono di un giardino o di una casa in campagna. In alcuni casi addirittura chi vive al pian terreno permette al proprio animale di entrare ed uscire di casa a suo piacimento, una soluzione sicuramente gradita ma non priva di rischi. Purtroppo la vita semilibera comporta dover mettere in conto numerosi pericoli, dalle macchine che passano per strada al contatto con animali randagi che possono essere vettori di patologie o di scontri fisici. I gatti outdoor, nonostante il beneficio della vita libera, sono maggiormente a rischio di contrarre patologie quali ad esempio la FIV, la FeLV, la clamidiosi, l’emobartonellosi e tutte le malattie causate da endo- ed ectoparassiti; perciò un felino che viva o che abbia accesso all’esterno deve sempre essere protetto contro le principali malattie infettive (panleucopenia, rinotracheite, calicivirosi ed eventualmente leucemia felina), contro i parassiti interni e quelli esterni ed essere sempre tenuto sotto controllo, poiché molto spesso questi soggetti tendono a nascondere ancora di più un eventuale stato di salute alterato, senza considerare che la maggiore difficoltà nel tenere sotto controllo le feci e le urine di questi animali potrebbe impedire al proprietario di rendersi conto di alterazioni patologiche. Pianificare con il veterinario curante un programma di medicina preventiva studiato su misura è la miglior strategia perché il gatto outdoor viva serenamente la sua libertà.
(autori: Cristiano Papeschi e Linda Sartini)