Alzi la mano chi non ha paura di andare dal dentista! I dati, del resto, lo confermano: l’odontofobia è un disturbo riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e in Italia interessa il 10% della popolazione, mentre il 60 % ha paura e ha voglia di scappare via e il 25% preferisce rimandare o addirittura evita le cure necessarie al cavo orale. La prevalenza di ansia dentale (paura o fobia) in bambini e adolescenti è tra 5,7% e il 19%, in questo caso avere accanto un cane addestrato alla pet therapy riduce il tempo di procedure dolorose, la sua vicinanza distrae i bambini al punto che quasi non si accorgono di manovre che di solito sono per loro fonte di paura e dolore. I bambini, inoltre possono rilassarsi prima della visita nella sala d’attesa e giocare con gli animali, offrire loro del cibo, farsi dare la zampa o accarezzarli.
Bau-assistenti davvero… speciali
L’idea è nata negli Stati Uniti, ma anche in Italia sono nate iniziative simili.
Nel giugno 2012 la Asl 9 di Grosseto ha sperimentato, in occasione della giornata dedicata alla sensibilizzazione sulle patologie odontoiatriche nei bambini, un’iniziativa per aiutare i più piccoli ad affrontare con meno timore l’appuntamento con il dentista. L’ambulatorio di Odontoiatria infantile della dottoressa Alessandra Romagnoli è così ricorsa a Kimbo, un barboncino di 8 anni, per “accompagnare” i bambini sulla temuta poltrona facendo vivere loro l’esperienza in modo quasi giocoso.
L’idea è stata presa in prestito dall’ospedale pediatrico Meyer di Firenze: qui è Budino, un meticcio di taglia piccola a pelo corto, a essere diventato l’amico inseparabile dei piccoli pazienti disabili dell’ambulatorio dentistico nel reparto di odontostomatologia grazie alla dottoressa Francesca Mugnai, presidente di Antropozoa, associazione che si occupa di attività e terapie con l’ausilio di animali negli ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria.
Ormai al Meyer gli appuntamenti dentistici con Budino sono stati istituzionalizzati tanto che sono i bambini stessi in accettazione a richiedere la sua presenza.
Nella riviera ligure c’è invece Lea, pastore australiano che distoglie i più piccoli dalla paura del trapano grazie all’associazione Archi Pet, di cui fa parte Sonia Ricciu, infermiera con una grande passione da un lato per gli animali, dall’altro per il volontariato. Il progetto OdontoPet è partito a Sestri Ponente in collaborazione con lo studio dentistico della dottoressa Rosella Grillone e i risultati ottenuti hanno stupito tutti i genitori dei piccoli pazienti.
Più recente è l’iniziativa “Basta una zampa” di For a Smile Onlus, un progetto che si svolge alla Dental School dell’ospedale torinese Le Molinette, dove Camilla, Carolina e Sally, due lagotti e un golden retriever, assistono pazienti affetti da problemi psico-fisici anche gravi.
Non importa la razza
Budino è un meticcio, Lea un pastore australiano, Camilla, Carolina e Sally due lagotti romagnoli e un golden retriever: come si vede non esiste una razza canina ideale per ricoprire il ruolo di “odontodog”. Non è importante la razza, anche se alcune hanno una naturale predisposizione a essere therapy dog, quanto il carattere dell’animale.
Operare nel contesto odontoiatrico e in particolare con bambini con patologie, che provano una particolare paura di fronte al medico e all’ambiente che li circonda, non è affatto semplice per un animale, vengono richiesti un grosso sforzo emotivo di concentrazione e collaborazione , sensibilità, attenzione e ottima collaborazione con il suo operatore umano.
È tuttavia importante prima far conoscere il contesto al cane senza utenti, in modo che si abitui all’odore particolare che c’è in studio e alla strumentazione, compresi i rumori che questa può provocare.
(autore: Lorena Quarta)