Come EmaF segnala da mesi, decine di migliaia di animali esotici da compagnia sono in pericolo e centinaia di aziende sono a rischio chiusura. Il decreto legislativo 135/2022, entrato in vigore il 27 settembre scorso, oltre a prevedere il divieto di importazione, commercializzazione e detenzione di animali esotici e selvatici prelevati dal loro ambiente naturale (salvo deroghe), prevede per i medesimi il divieto di riproduzione. Il rischio è che un’interpretazione eccessivamente restrittiva possa coinvolgere anche esemplari già presenti da anni nel nostro Paese con conseguenze sia sociali che economiche.
Oltre a questo, la lista delle specie in deroga predisposta dal precedente Ministro della Sanità contempla solo cinque specie di pesci rispetto alle numerose presenti sul mercato e nelle case dei italiani, incidendo così pesantemente sull’acquariologia e sulle aziende di settore che rappresentano un’eccellenza a livello internazionale. È bene ricordare che tra le mura domestiche degli italiani sono presenti quasi 30 milioni di pesci.
Per questo, EmaF chiede all’attuale Governo di intervenire per porre rimedio a quella che non solo è una forzatura sul piano politico, ma potrebbe anche essere viziata da profili di illegittimità ed incostituzionalità, aspetti che come Associazione EmaF sta valutando e si riserva di far valere. Da ultimo viene segnalato che, contrariamente a quanto previsto, il provvediamo avrà un pesante costo per lo Stato in termini di minori entrate derivanti dalle chiusure e maggiori uscite per gli inevitabili licenziamenti.