Con l’arrivo della primavera e l’avvicinarsi dell’estate iniziamo a preoccuparci degli ectoparassiti: se è vero che da una parte siamo consapevoli della loro esistenza, ancora sottovalutiamo la possibilità che anche i piccoli mammiferi da compagnia e soprattutto il coniglio potrebbero averne.
Solo nella bella stagione?
È ancora radicata la convinzione che i parassiti proliferino e siano attivi solamente con le temperature miti o elevate: niente di più sbagliato. Se è vero che la bella stagione è quella per loro più favorevole, ormai è risaputo che gli ospiti indesiderati della pelle e del pelo sono presenti per tutto l’anno o quasi e non si spaventano certo per il freddo, soprattutto se l’animale vive in casa.
I principali ectoparassiti del coniglio
Conosciamo meglio i tanti parassiti da cui può essere infestato il coniglio e i sintomi che portano negli animali.
Alcuni sono tipici di questa specie e altri meno: gli ectoparassiti considerati “specializzati” e frequenti nei lagomorfi sono per lo più acari ma non mancano anche pulci e pidocchi. Psoroptes cuniculi è il responsabile della rogna auricolare che, come dice il nome stesso, interessa l’orecchio. Il parassita colonizza il condotto uditivo causando prurito e la formazione di abbondanti croste dapprima proprio nel canale auricolare e successivamente, con il proliferare degli acari e l’estendersi delle lesioni, anche la pinna (padiglione). In mezzo al pelo e sulla cute possono trovare “ospitalità” Cheyletiella parasitivorax, che determina la formazione di forfora a scaglie e prurito e Leporacarus gibbus, un altro acaro la cui presenza causa prurito e irritazione cutanea. Molto meno frequenti sono la pulce Spilopsyllus cuniculi e il pidocchio Haemodipsus ventricosus, solo occasionalmente rinvenuti sui conigli da compagnia, mentre sono più frequenti in quelli selvatici o nei piccoli allevamenti rurali in cui l’igiene viene un po’ trascurata. Nel caso di convivenza o stretta vicinanza con alcuni roditori (ad es. cavia, topo, ratto o criceto), come spesso accade, il coniglio può essere infestato da altri acari parassiti (ad es. Myocoptes musculinus, Trixacarus caviae, ecc.). In presenza di cani o gatti infestati non è rara la trasmissione di pulci (Ctenocephalides felis) e acari della rogna (Sarcoptes scabiei e Notoedres spp.), senza dimenticare che tutte le specie animali possono essere bersaglio anche di zecche, zanzare e pappataci.
Il trattamento antiparassitario di routine è utile?
L’esigenza o meno di un trattamento antiparassitario dipende da molti fattori che è necessario valutare attentamente insieme al veterinario. La prima considerazione è sicuramente la seguente: il coniglio ha i parassiti oppure no? Se la risposta è “sì”, chiaramente deve essere trattato nell’interesse della sua salute e per evitarne la persistenza e l’eventuale diffusione. In alternativa se si riscontra la presenza di parassiti oppure di segni clinici o lesioni che la facciano sospettare (come prurito, perdita di pelo, cute infiammata, croste, ecc.), bisogna rivolgersi al Medico Veterinario per una visita e una diagnosi.
Quali antiparassitari utilizzare?
L’altra domanda fondamentale è la seguente: è il caso di usare gli antiparassitari di routine a scopo preventivo? Anche questo aspetto va valutato con il medico perché dipende molto dal rischio di entrare in contatto con i parassiti, sia direttamente che indirettamente.
Se lo scopo è quello di trattare uno o più animali infestati e debellare l’ospite indesiderato è necessaria una diagnosi preventiva da parte di un veterinario, che individui e riconosca il parassita in questione e di conseguenza, possa prescrivere il principio attivo più adatto. Se invece l’obiettivo è quello di fare prevenzione, meglio utilizzare un prodotto quanto più possibile a largo spettro, per garantire una copertura ampia.
Sono presenti in commercio antiparassitari con l’obbligo di prescrizione dal veterinario curante come anche i prodotti di libera vendita, senza obbligo di ricetta medica sia sotto forma di spot on che di spray, registrati proprio per conigli e quindi molto sicuri. Ricorda che la sola condizione per la loro efficacia è che siano usati seguendo le istruzioni dell’azienda produttrice per quel che riguarda i dosaggi, le modalità e i tempi di somministrazione.
Vista la loro azione repellente, utile soprattutto per contrastare gli attacchi da parte degli insetti volanti ma anche di pulci e zecche, si può ricorrere anche ad alcuni prodotti a base di estratti vegetali, ma vale sempre il principio della prudenza, dell’informazione e del confronto medico perché non tutto ciò che è naturale è anche innocuo.
Ricorda come moltissimi antiparassitari estremamente validi per specie come il cane e il gatto possano risultare decisamente tossici per il coniglio, con conseguenze gravi o addirittura letali: è necessario utilizzare solo prodotti specifici per il nostro animale o in alternativa consultare sempre il Medico Veterinario.
Articolo di: Cristiano Papeschi