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Dopo quasi tre mesi dal sequestro dell’allevamento “Itshow Kennel By Amico Cane” a Trecastelli (AN) dove è presente un grave focolaio di brucellosi canina, la situazione per la maggior parte degli oltre 600 cani ancora detenuti al suo interno è a tutt’oggi grave.

“Ci sono molte criticità da risolvere nel più breve tempo possibile” dichiarano LNDC Animal Protection, Enpa, LAV e Oipa che, come altre associazioni locali, si sono prontamente attivate per dare massimo e concreto supporto agli animali: dall’acquisto di cibo, cucce, medicinali e antiparassitari, tosatrici, fino alla presenza in loco di volontari e veterinari, nell’ovvio rispetto delle norme dettate dalla situazione contingente.

Ma la situazione resta allarmante: cani ammassati, di molto eccedenti la capienza della struttura, con 8-10 animali in poco più di un metro quadrato; impossibilità di collocare cucce per carenza di spazio; cani a pelo lungo con piaghe da decubito poiché costretti a vivere sui propri escrementi; tanti altri cani destinati a vivere per lunghi mesi esclusivamente all’interno dei trasportini (fino a 5 insieme), azzannandosi spesso tra di loro come testimoniano anche i volontari e veterinari LNDC ed ENPA presenti sul posto.

Le Associazioni animaliste chiedono interventi urgenti per migliorare la situazione degli animali e per garantire loro assistenza e cure. In primis lo stanziamento di nuove risorse economiche per l’accudimento e la cura dei cani perché, da quanto riferito dal Sindaco di Trecastelli, quelle attuali si esauriranno entro inizio giugno al massimo. È necessario, pertanto, riorganizzare la gestione dei cani, tenendo conto dell’infezione da Brucella Canis: lo spostamento degli animali negativi in un’altra struttura va troppo a rilento, soprattutto considerando che occorrono circa 40 giorni per avere gli esiti dei test e che, questi, vanno ripetuti due volte.

Così come è necessario velocizzare i prelievi e testare quanti più cani possibili partendo nell’immediato almeno dai cuccioli e, allo stesso tempo, sterilizzare a tappeto tutte le femmine presenti nella struttura.  Sarebbe anche auspicabile avere uno o più veterinari fissi all’interno dell’allevamento, in quanto gli animali hanno bisogno di monitoraggio e di cure costanti.

Indispensabili, poi, i container già messi a disposizione dalla Protezione Civile per decongestionare la struttura e che però, ad oggi, non sono ancora arrivati.

Le Associazioni, infine, fanno presente la necessità di accelerare l’adozione dei cani sani che in questo modo troverebbero accudimento e serenità in una famiglia, alleggerendo al contempo la struttura. Le famiglie già iscritte in lista d’attesa per accogliere uno di questi cani sono più di cinquemila.

In conclusione, la richiesta delle Associazione è quella di elaborare un protocollo efficiente per la gestione in sicurezza dei cani, con l’obiettivo di affidare od ospitare in strutture adeguate quelli sani, prestando nel frattempo cure e assistenza a quelli malati.

Per maggiori informazioni visita i siti: www.enpa.it, www.lav.it, www.legadelcane.org e www.oipa.org

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