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È arrivato il momento atteso, la bella stagione, con i primi caldi e le giornate più tiepide che preludono all’arrivo dell’estate. Dopo i mesi invernali (quest’anno con l’aggravante dei periodi di lockdown forzato) si ha una gran voglia di portare il proprio cane a spasso all’aria aperta e passeggiare con lui mentre corre libero nei prati e nei boschi.

Peccato sia anche la stagione più attesa dai fastidiosi parassiti, pulci, zecche e flebotomi (detti anche “pappataci”), per i quali comincia il momento della massima attività! È quindi necessario fare attenzione e premunirsi contro questa minaccia per la salute dei nostri animali salvaguardandoli con interventi di protezione adeguati.

Pulci, zecche e pappataci

La maggiore attenzione che da qualche anno si rivolge contro i flebotomi, non deve far abbassare la guardia contro i parassiti di altro genere poiché i nostri animali sono sempre esposti alla minaccia delle pulci e delle zecche in ogni mese dell’anno e in ogni area del nostro Paese, ma soprattutto il rischio d’infestazioni aumenta quando li portiamo in vacanza.

Pulci e zecche sono comuni nei cani e nei gatti che frequentano assiduamente gli spazi aperti, ma anche i pet da salotto potrebbero contrarli e portarli poi in casa, quando escono per le loro necessità fisiologiche o quando occasionalmente vengono a contatto con altri cani. Nessuno può ritenersi immune.

Protezione “3 in 1”

L’infestazione da parassiti coglie spesso di sorpresa molti perché comincia in modo poco apparente. Per fortuna esistono degli strumenti adeguati per prevenire e proteggere, ad esempio sempre più spesso i veterinari raccomandano la protezione “3 in 1”, cioè l’utilizzo di un prodotto capace di agire, contro pulci, zecche e flebotomi, che funziona bene per 12 mesi all’anno e in tutta Italia, ma è ancor più importante se si vive in una zona dove sono presenti i pappataci o se ci si reca tra maggio e ottobre. Il principale riferimento deve sempre essere il Medico Veterinario.

Cos’è la Leishmaniosi?

La Leishmaniosi è una malattia da non sottovalutare perché negli ultimi anni in Italia si è assistito a una progressiva estensione delle sue aree di incidenza ed è quindi cresciuta l’attenzione contro questo pericolo. Nonostante tutti sappiano di cosa si parli, è sempre meglio ripetere che si tratta di una malattia infettiva tra le più pericolose causata dal protozoo Leishmania infantum e che in tutte le zone dove sono presenti flebotomi, il cane è a rischio di essere punto e quindi di ammalarsi.

Quali sono le aree a rischio?

In Europa, i pappataci sono presenti in tutto il bacino del Mediterraneo, Italia, Grecia, Nord Africa, Spagna, Portogallo, Francia meridionale, poiché a livello globale si trovano nelle zone con i climi più caldi. In Italia, la malattia è considerata endemica in Liguria, in tutte le regioni del Centro-Sud e nelle isole, ma le più recenti indagini epidemiologiche hanno evidenziato focolai anche al Nord, in aree precedentemente considerate indenni come le zone collinari di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

Il motivo è presto detto: il parassita si è adattato ai climi secchi e le temperature sono aumentate in conseguenza dei cambiamenti climatici.

Come riconosco i pattataci e quando agiscono?

Non di rado sono erroneamente confusi con le zanzare, ma c’è una sostanziale differenza: il volo silenzioso (da cui il nome “pappa e taci”) che li rende ancora più insidiosi e sottovalutati. Spesso, infatti, non si nota la loro presenza fino a quando non arrivano a pungere.

I flebotomi sono insetti di piccole dimensioni (da 2 a 4 mm). La loro attività è sempre serale e notturna, quando escono dai nascondigli nel terreno e nei muri dove hanno trascorso la giornata e si levano in volo in cerca di cibo. Le femmine sono ematofaghe, si nutrono cioè di sangue, e possono colpire sia l’uomo sia il cane. Il loro sviluppo è rapido: dalle uova ai flebotomi adulti trascorrono circa 7-8 settimane e il loro ciclo biologico, a differenza delle zanzare, non richiede acqua: è sufficiente che ci sia umidità dove depongono le uova, nel terreno o nelle fessure dei muri delle nostre case.

In quali parti del corpo pungono?

I pappataci colpiscono sia sul muso dell’animale sia sulle parti del corpo in cui il pelo è meno fitto. È quindi essenziale impostare una protezione del tipo spot-on, che permette agevolmente una distribuzione dei principi attivi su tutta la superficie del corpo.

Come capisco se il cane si è ammalato?

La malattia si manifesta con un quadro clinico variabile e composito, privo di sintomi caratteristici e con un decorso solitamente cronico, quindi talvolta è difficile riconoscerla subito. I segni clinici possono essere molto eterogenei e quelli più frequenti sono l’ingrossamento dei linfonodi (linfoadenomegalia), la comparsa di lesioni cutanee molto variabili (dermatite esfoliativa, ulcerazioni cutanee, alopecia periorbitale, onicogrifosi), la perdita di peso, la comparsa di febbre e letargia, la riduzione dell’appetito e l’epistassi. Inoltre, i cani colpiti da Leishmaniosi sviluppano gravi danni renali dovuti alla deposizione di immunocomplessi: ne deriva una progressiva perdita della funzionalità fino alla comparsa dell’insufficienza renale, che costituisce la principale causa di decesso dei soggetti affetti da questa malattia.

Come posso proteggere il cane?

La protezione “3 in 1” svolge una duplice azione combinata, repellente e insetticida che permette di “chiudere il cerchio”: impedimento del pasto di sangue e morte del parassita.

Vediamo di spiegare meglio. Se il flebotomo viene solo allontanato, resta attivo, pronto a colpire altri cani. Quando l’azione è invece anche insetticida, il parassita viene respinto, quindi non punge il cane e va rapidamente incontro a morte senza mettere a rischio altri animali.

Devo proteggere il cane anche se è già positivo alla Leishmaniosi?

La risposta è sì, per ridurre il rischio che l’animale già colpito si infetti ulteriormente (protezione individuale) evitando che i flebotomi, nutrendosi su di lui, vadano poi a trasmettere la malattia ad altri cani (controllo di un serbatoio epidemiologico).

Ma devo proteggere il cane anche contro pulci e zecche?

La buona notizia è che la protezione “3 in 1” è efficace anche contri pulci e zecche e può essere utilizzata tutto l’anno.

Perché sono pericolose le zecche?

Le zecche sono una minaccia costante non solo per il cane, ma anche per il gatto e sono attive tutto l’anno. Il principale pericolo rappresentato dalle zecche risiede in realtà nelle patologie che possono trasmettere attraverso il loro pasto di sangue, talune anche mortali. Preferiscono gli ambienti ricchi di vegetazione, con un clima fresco e umido, ma è possibile trovarle anche in zone a clima caldo e asciutto o dove la vegetazione è più rada.

Quali sono i pericoli delle pulci?

L’infestazione da pulci può cominciare in modo inapparente, quando nel parco, nel giardino di casa o sul marciapiede, sono passati un cane o un gatto infestati da questi parassiti che hanno diffuso nell’ambiente le loro uova, divenute in seguito larve e poi pupe. La pupa non è altro che una pulce quiescente racchiusa in un bozzolo, il che le permette di rimanere in paziente attesa nell’ambiente fino a quando un cane (o gatto) le passano accanto. Allora il bozzolo si rompe e la pulce affamata salta sul nostro amico a quattro zampe, si nutre del suo sangue e comincia a deporre uova, perpetuando il ciclo.

Devo proteggere anche il gatto?

Per il gatto, il problema principale è rappresentato dalle pulci, per lo più disseminate in casa su divani, tappeti, letti e ceste e può subire la sua puntura (così come degli altri insetti ematofagi), con il fastidio che ne consegue. Quindi, per proteggerlo al meglio è fondamentale utilizzare un prodotto che abbini un’azione adulticida ad una specifica contro le forme larvali presenti nell’ambiente.

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