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Come tutti gli animali, anche i conigli sono suscettibili di infezioni che possono dar luogo a malattie anche gravi, minacciandone la salute fino al rischio di morte. In questa specie ne esistono due (forse sarebbe meglio dire tre) di natura virale particolarmente importanti perché altamente diffondibili, contagiose e, nella maggior parte dei casi, mortali. Per nostra fortuna non possono essere trasmesse all’essere umano e quindi non rappresentano un pericolo per noi ma per i conigli la storia è diversa, poiché finisce molto spesso male. Quali sono queste malattie? Perché “due” e poi se ne indicano tre? Scopriamolo insieme.

La Mixomatosi

La prima delle malattie è la Mixomatosi, una patologia di natura virale altamente contagiosa piuttosto facile da riconoscere nella sua forma classica che necessita sempre di diagnosi differenziale dal veterinario, dal momento che provoca la formazione di noduli (mixomi) molto evidenti sulla cute dopo un periodo di incubazione di alcuni giorni. In particolare queste tumefazioni, che possono misurare da pochi millimetri fino a più di un centimetro, compaiono a livello della faccia interna delle orecchie, del naso, delle labbra e delle palpebre (dove arrivano a provocare addirittura la chiusura dell’occhio) e dei genitali. I mixomi tendono a ulcerarsi dando luogo a infezioni batteriche secondarie, sanguinamento, formazione di pus e croste. L’animale smette di mangiare, appare abbattuto, si muove meno e nel giro di qualche giorno può giungere a morte. Esiste, inoltre, una forma atipica respiratoria, meno letale ma più subdola perché spesso viene confusa con altre patologie, cosa che ne rende più difficile l’identificazione e la diagnosi.

La Malattia Emorragica Virale

La Malattia Emorragica Virale (MEV) di tipo 1 è la seconda patologia di da considerare. Anch’essa è estremamente contagiosa, ma a differenza della Mixomatosi non determina la comparsa di segni clinici così caratteristici e quindi è più difficile da sospettare senza un esame autoptico. Nelle forme acute e iperacute gli animali muoiono da un momento all’altro senza sintomi premonitori, in alcuni casi si osserva fuoriuscita di sangue dal naso o dalle altre aperture naturali del corpo, ma non accade sempre. Nelle forme a decorso più prolungato, che possono impiegare anche qualche giorno per portare a morte l’animale, si può osservare depressione, debolezza e rifiuto del cibo. Sia la Mixomatosi che la MEV colpiscono i conigli dopo le 5-6 settimane di vita. Nell’ultimo decennio è comparsa una variante della Malattia Emorragica che, per quanto simile nella sintomatologia e nelle modalità di trasmissione, presenta delle caratteristiche leggermente diverse, prima fra tutte la capacità di infettare e provocare malattia nei coniglietti ancora prima dello svezzamento e non risponde alla vaccinazione per MEV 1: ecco perché sono in totale tre malattie e non due.

Come si trasmettono

La trasmissione può avvenire per contatto diretto tra un animale infetto e uno sano, magari per vicinanza tra gabbie o convivenza all’interno della stessa: se si introduce un soggetto in fase di incubazione all’interno di un allevamento o un’abitazione nella quale siano presenti altri conigli, la trasmissione è quasi certa. Inoltre, questi virus possono essere veicolati anche attraverso indumenti, suole delle scarpe, mezzi di trasporto, gabbie o alimenti (ad es. fieno) contaminati. Infine, gli insetti (ad es. mosche e zanzare) possono fungere da veicolo anche a grandi distanze.

La profilassi

Parlare di profilassi non è sempre semplice, dal momento che entrano in gioco molte variabili e anche tante incognite. Certamente un’ottima strategia è quella di evitare che gli animali entrino in contatto con l’agente patogeno, ma non sempre questo è possibile: bisognerebbe per lo meno riuscire a evitare l’ingresso degli insetti volanti, operare una disinfezione accurata delle gabbie prima di accogliere nuovi conigli, acquistare solamente da allevatori che possono offrire garanzie di igiene e salute degli animali e che siano attenti a tutte le forme di profilassi più comuni. Ma questo, a volte, non basta, perché nonostante le attenzioni qualcosa potrebbe sfuggire. La vaccinazione è un’ulteriore arma di difesa che consente al sistema immunitario dell’animale di contrastare e sconfiggere l’agente patogeno in caso di infezione, riducendo le probabilità di comparsa e di evoluzione della malattia in forma clinica.

Vaccinare gli animali?

La profilassi vaccinale è fondamentale, su questo non c’è dubbio. L’ideale sarebbe acquistare gli animali già vaccinati in allevamento o in negozio anche se non sempre questo è possibile. Infatti, è bene ricordale che le vaccinazioni nel coniglio non sono obbligatorie per questioni legali, ma caldamente consigliate per la salute degli animali e che, trattandosi di un atto medico, devono essere sempre eseguite da un Medico Veterinario il quale, apponendo timbro e firma sul libretto, ne certificherà la corretta esecuzione.

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