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L’età migliore per l’adozione o l’acquisto di un cucciolo è intorno ai due mesi di vita. È un errore pensare che il periodo giusto per separarlo dalla madre e dai fratellini corrisponda al momento in cui l’animale sia ormai in grado di alimentarsi da solo e possa fare a meno del latte materno.

Entro i primi due mesi, termine prima del quale la separazione non deve avvenire (salvo importanti cause di forza maggiore), si attuano l’evoluzione e lo sviluppo comportamentale dell’animale, un passaggio basilare per il suo equilibrio psicofisico. Durante questa fase e oltre si succederanno dei “periodi sensibili” fondamentali per lo sviluppo comportamentale del cucciolo: è importante ricordare che le esperienze vissute in questi momenti influenzeranno profondamente il comportamento del soggetto adulto. Sarà quindi importante che il cagnolino viva il più positivamente possibile la sua infanzia per poter diventare un animale equilibrato.

Durante i primi giorni di vita, quando il neonato è ancora cieco, sordo e dotato di poca mobilità, la mamma rappresenta una fonte di calore importante, oltre che di cibo. Successivamente la relazione evolve in modo più complesso e la madre diventa una base sicura a cui il cucciolo farà riferimento, da cui si allontanerà per conoscere il mondo per poi tornare e trovare sicurezza e serenità.

La figura materna è quella che protegge il piccolo e dà equilibrio: in questo modo il cucciolo potrà diventare indipendente senza andare incontro a paure e conseguenti disturbi comportamentali.

Grazie alla convivenza con la genitrice e i fratellini, il piccolo apprenderà le basi della vita sociale che saranno molto importanti in futuro per instaurare un rapporto corretto con i proprietari e i conspecifici: imparerà a comportarsi, a giocare e a controllare il morso, tutti aspetti fondamentali all’interno di un gruppo sociale.

Uno dei problemi che moltissimi proprietari lamentano nei giorni successivi all’adozione o all’acquisto di un giovane cane è il disagio che consegue ai mordicchiamenti che questo infligge durante il gioco. L’inibizione al morso è proprio uno di quei comportamenti che il cagnolino impara a controllare grazie alla permanenza con la madre e i fratellini. Se il cucciolo è troppo irruento e usa troppo i dentini, la mamma lo sgriderà bloccandolo; allo stesso modo, se gioca in maniera troppo fisica con i suoi coetanei, questi interromperanno l’attività ludica e lo lasceranno solo oppure risponderanno a loro volta con un piccolo morso: queste reazioni gli faranno capire di aver esagerato e di dover modulare la condotta sgradita. Il proprietario, per educare il cucciolo a comportamenti corretti, potrà interrompere l’azione inadeguata ignorandolo (punizione etologica) e successivamente premiando con un “bravo!” l’atteggiamento calmo e rilassato.

Si è parlato di “periodi sensibili”. Uno dei più importanti, che va dalle 3 alle 14 settimane e oltre, è il periodo di socializzazione, lasso di tempo in cui il cucciolo è pronto per conoscere e accettare tutto ciò che lo circonda e che farà parte della sua vita futura. In questa fase sarà importante permettere al giovane di venire a contatto con più stimoli possibili, gradualmente e delicatamente, e di vivere esperienze positive che influenzeranno la sua vita futura. È importante ricordare che la socializzazione si protrarrà anche durante l’adolescenza e, in questo arco di tempo, il proprietario dovrà continuare a favorire i contatti del giovane cane con tutto ciò che lo circonda.

L’educazione del cane si basa fondamentalmente sull’insegnare al cucciolo quali siano i comportamenti corretti per poter vivere in modo adeguato in famiglia e in società. L’educazione inizia dal momento in cui il cagnolino vene accolto in casa e la prima regola che il proprietario dovrà seguire sarà quella di premiare i comportamenti graditi. Una carezza, un sorriso o una parola detta con dolcezza sono manifestazioni di assenso che non hanno bisogno di essere spiegate, in quanto naturali e istintive.

Il bocconcino è un premio sempre efficace, ma bisogna fare attenzione a non abusarne, oltre a tener conto dell’apporto di calorie: in commercio ne esistono per tutti i gusti, compresi quelli light e ipoallergenici. Ogni qual volta il cucciolo si comporta in modo corretto deve essere premiato: si creerà così un “rinforzo positivo”, ovvero si confermerà all’animale che ha fatto una cosa buona.

È raccomandabile evitare le punizioni fisiche: sono pericolose e inefficaci. Quindi, niente pedatine sul sedere, schiaffetti sul muso o la classica rivista arrotolata da usare come minaccia.

Ma come sgridare il cucciolo, in modo che il nostro rimprovero venga percepito nella giusta maniera e non diventi, al contrario, controproducente?

Meglio ignorare il comportamento scorretto e premiare quello gradito. Quando il giovane cane sbaglia si può redarguire con un “NO!” e successivamente proporre un comportamento alternativo corretto che verrà premiato, come ad esempio il comando “seduto”, semplice e diretto, che impone al pet di riacquistare uno stato di calma.

Una delle cose che il proprietario dovrà fare sarà cercare di capire perché il cane ha assunto quel comportamento in modo da poter prevenire in futuro altre manifestazioni simili. Un atteggiamento che non ottiene il risultato per cui è stato messo in atto (per esempio, ottenere l’attenzione del proprietario) diventerà sempre meno frequente. Il proprietario dovrà però dimostrarsi sempre coerente nelle sue azioni: se permette al cane di saltargli addosso quando è vestito in modo sportivo, non deve poi punirlo quando l’abito è… elegante!

Una delle più frequenti e insistenti lamentele dei proprietari di un cagnolino preso da poco riguarda le eliminazioni in casa. Il cucciolo deve fare i suoi bisogni ed è normale che all’inizio li “lasci” dove capita, non avendo ancora ben chiare le regole. Come fare, dunque, per abituarlo senza punirlo?

L’utilizzo della traversina, ancora di salvezza per molti, è un argomento controverso. Molti suggeriscono di evitarla per abituare il cane a urinare e defecare direttamente fuori, evitando il passaggio intermedio. In questo caso sarà importante far uscire il cane spesso, in modo da poterlo premiare tutte le volte che sporca dove è giusto che lo faccia.

Esistono dei segnali, che il proprietario dovrebbe imparare a riconoscere, che preludono all’eliminazione: quando il cagnolino interrompe le proprie attività e manifesta l’intenzione di defecare o urinare annusando il pavimento e assumendo la tipica posizione, andrebbe avvicinato con calma, immediatamente trasportato sulla traversina (se presente) e successivamente premiato nel momento in cui sporca nel luogo indicato. La traversina dovrà essere gradualmente spostata verso la porta d’ingresso fino a raggiungere l’obiettivo finale, ovvero quello di uscire quando è il momento. Si tratta di un processo che richiede pazienza, ma prima o poi i cani imparano che il bagno è fuori casa.

Meglio sarebbe abituare il cucciolo fin da subito a sporcare all’esterno, senza sgridarlo, ma gratificandolo con un premio nel momento in cui urina e defeca. Esistono alcuni accorgimenti per facilitare questo processo: il cagnolino, dopo il pasto, il gioco e il sonno, sarà più predisposto a sporcare, quindi sarà essenziale portarlo all’esterno in questi momenti e premiarlo quando manifesterà il comportamento corretto.

Articolo di Papeschi Cristiano e Sartini Linda

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