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Come tutti gli animali, il cane manifesta determinati comportamenti caratteristici tra cui l’organizzazione sociale, la predazione e la difesa del territorio.

Il repertorio comportamentale naturale di una specie animale viene definito “etogramma”.
L’intensità di questi pattern comportamentali può variare e dipende dalle esperienze che l’individuo ha vissuto: a volte alcune manifestazioni possono risultare inappropriate o troppo intense determinando difficoltà di gestione da parte del proprietario.
La conoscenza delle peculiarità etologiche dell’animale con il quale abbiamo deciso di convivere risulta essenziale per la creazione di un rapporto equilibrato e corretto e di una lunga e felice convivenza.

Quali sono, dunque, le diverse sfaccettature del repertorio comportamentale del cane?

  • Il cane è un animale sociale: è predisposto a seguire regole che favoriscano un equilibrio all’interno del gruppo, alcune sono più facili da imparare mentre altre, come aspettare per ottenere il cibo, risultano più ardue da apprendere. Il cucciolo viene educato dagli adulti e, al momento dell’adozione, il ruolo di educatore dovrà essere ricoperto dal proprietario. Dare delle regole di comportamento significa insegnargli, con messaggi chiari e coerenti, cosa sia consentito fare e cosa no. Una buona strategia sarà quella di premiare le buone azioni e ignorare quelle scorrette: il cucciolo tenderà a ripetere il comportamento che ha portato a una gratificazione;
  • La possessività: il cane può ringhiare e difendere un determinato oggetto, gioco o cibo al quale è particolarmente affezionato: si tratta di un comportamento che può comparire già nelle prime fasi della crescita, ma spesso si manifesta quando il cucciolo raggiunge la maturità sessuale. È importante, in presenza di questi soggetti, che il proprietario trasmetta il messaggio che sono le persone a gestire le risorse importanti, insegnando ad aspettare prima di accedere a cibo, giochi e coccole. Inoltre è raccomandabile evitare di provocare reazioni aggressive da parte dell’animale quando sta mangiando o dormendo;
  • La territorialità: il cane, per sua natura, tende a difendere il territorio, caratteristica il più delle volte apprezzata dal proprietario. Bisogna però tenere presente che questa manifestazione comportamentale potrebbe essere esacerbata e, diventando eccessiva, creare problemi che rischiano di sfociare in aggressioni. La difesa del territorio può diventare sgradita quando il cane si mostra aggressivo ogni qual volta un estraneo si avvicina alla casa, viene incontrato nell’androne o quando un ospite entra nell’abitazione. Tipico è l’esempio del cane che, all’interno di un recinto, di un cortile o della casa stessa abbai verso chiunque passi nelle vicinanze. In alcuni casi la territorialità si esprime nel momento in cui un individuo entra nella zona di sicurezza del soggetto, un’area che può esser più o meno estesa. Alcuni soggetti sono predisposti a manifestare questi comportamenti e il proprietario, in questi casi, dovrà cercare di controllare e modulare tali espressioni comportamentali. È consigliabile, nel momento in cui l’ospite sta per arrivare in casa, confinare il cane all’interno di una stanza dove possa rimanere tranquillo fino a che le persone non siano entrate e si siano messe a loro agio;

  • Il comportamento predatorio: i cani sono ottimi predatori e il loro aiuto nella caccia è sempre stato fondamentale per l’uomo, tanto da portare alla creazione e selezione di alcune razze ad hoc con spiccata attitudine per questa attività. L’istinto predatorio è quindi normale e viene stimolato da oggetti in movimento che possono ricordare le prede; il problema nasce quando la reazione viene rivolta in maniera indesiderata o inopportuna verso oggetti o persone che si muovono, come accade ad esempio nei confronti delle macchine o dei motorini di passaggio, dei ciclisti, di un adulto che fa jogging o di un bambino che corre. A volte il comportamento predatorio viene manifestato nei confronti di conspecifici di piccola taglia, verso i quali il soggetto può non essere stato socializzato, o nei confronti di altri animali. È necessario intervenire prevenendo questo atteggiamento nel cucciolo, esponendolo in maniera appropriata e delicata ai vari stimoli che innescano la predazione. Esistono cani molto reattivi ed eccitabili in cui la contenzione è ancora più importante. Se il comportamento predatorio è molto accentuato, i soggetti in questione andranno “tenuti a freno” con molta attenzione soprattutto quando si frequentano luoghi dove il rischio di fare incontri con le potenziali “prede” è maggiore, come ad esempio nei parchi frequentati da bambini o in prossimità di piste ciclabili;
  • L’aggressività: alcuni aspetti del repertorio comportamentale del cane possono tradursi in reazioni di aggressività, comportamento adattativo importante e utile per la difesa delle risorse, per la caccia, per l’accoppiamento e per garantire la sopravvivenza dell’individuo e della specie. È però necessario che un atteggiamento aggressivo non raggiunga livelli eccessivi fino a diventare incontrollabile, poiché un cane che manifesta aggressività in modo improprio diventa pericoloso. Più che inibire un comportamento aggressivo sarà importante evitare che questo compaia: il cane dovrà condividere il nostro sistema sociale e fin da cucciolo dovrà essere abituato a tutti quegli stimoli (uomini, animali della propria e di altre specie, oggetti, ecc.) che incontrerà nella sua vita futura in modo che si abitui alla loro presenza e non ne abbia paura. Inoltre sarà fondamentale la gestione delle risorse: l’animale potrà accedere al cibo, alle carezze, ai giochi e alla nostra attenzione dopo averne ricevuto il permesso.

Articolo di Papeschi Cristiano e Sartini Linda

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